La pandemia ha segnato a lutto anche la sezione di Milano costringendo
nella memoria tanti che hanno contribuito a farla grande. Fra loro due,
per rammentarli tutti: Luciano Grazioli e Giorgio Caroli. Entrambi Consiglieri
ma uno affascinato da setter, beccaccini e prati allagati, l’altro da lepri,
pernici segugi e bracchi tedeschi. Entrambi così innamorati della Federazione
da esser capaci di vederne solamente i pregi e contribuire a far conquistare
alla sezione di Milano il primato sulle altre organizzazioni.
Hanno vinto, insieme a quanti, significativi come loro e che fanno oramai parte
della storia della caccia – da Adelio Ponce de Leon ad Arturo Fabbri, Gianni
Locatelli, Vito Lattuada, Francesco Bobbiese e tanti altri- battaglie determinanti
per una caccia legata a cultura, tradizione e ambiente e non straniera ad
alcuno, un Cacciatore ad immagine di Società civile: capace di guardare oltre
la frontiera di un calendario venatorio sempre più immiserito in giorni e
specie e considerare l’organizzazione e la passione venatoria occasione per
essere fra la gente e donare un po’ di se stessi che altro non significa se non
aiutare i giovani a costruire il futuro. Se ne sono andati in silenzio. Come
accade a persone perbene che si allontanano fra il fruscio dei nostri ricordi
chiusi nel dolore di una lacrima e nella gratitudine di una preghiera.
Rodolfo Grassi –